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Giardino dei Giusti a scuola

  • terzae
  • May 8, 2016
  • 1 min read

Su iniziativa della professoressa Moretti per ricordare solennemente il genocidio di 1,5 milioni di armeni tra il 1915 e il 1916 è stato inaugurato un giardino dei giusti, nella nostra scuola, a nome di Giacomo Gorrini uno storico che si battè per i diritti delle vittime del genocidio.

Con poesie, canti e narrazioni armene abbiamo commemorato questo tragico evento, purtroppo non molto conosciuto.

Della mia dolce Armenia

StartFragmentYeghishe Charents (1920)

Della mia dolce Armenia amo la lingua che ha il sapore del sole, la tragica voce e i lamenti dei bardi, amo i fiori color del sangue, l’intenso profumo delle rose e le danze gentili delle figlie del Nairi. Amo il cielo blu profondo, le acque limpide e il lago luminoso, il caldo sole d’estate e i gelidi venti d’inverno che soffiano con voce di drago, i muri tristi e neri delle capanne sperdute nel buio e le pietre millenarie delle antiche città. Ovunque vada non dimenticherò le nostre canzoni che hanno voce di dolore e i libri di pergamena pieni di preghiere e di pianti. Malgrado le piaghe che feriscono il mio cuore addolorato la mia Armenia diletta, insanguinata, io canto. Per il mio cuore ebbro d’amore non c’è leggenda più fulgida, non vi sono fonti più pure di quelle dei nostri antichi cantori. Va per il mondo: non c’è vetta bianca come quella dell’Ararat. Come strada di gloria irraggiungibile, io l’amo.

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